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Gli ibridi - Discover Haworthia

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Gli ibridi

Gli ibridi
L'ibrido è sostanzialmente una pianta nata da seme. Infatti le piante producono semi attraverso la riproduzione sessuale: il polline della pianta maschio fertilizza l'ovulo della pianta femmina, che poi si sviluppa e produce un seme che contiene l'embrione di una nuova pianta.
In natura, lo scambio di polline tra le piante, avviene in modo casuale. Il polline è distribuito dal vento, dagli insetti impollinatori oppure dagli animali. In questo caso si verifica una distribuzione casuale dei tratti genetici, con una certa variazione, tra gli individui che compongono la popolazione. La nuova pianta, nata dal seme, presenta tratti genetici sia del genitore maschio sia di quello femmina ed evidenzierà alcune differenze, che possono essere di vigore, altezza, fecondità (capacità di produrre semi), sviluppo delle radici, tolleranza agli stress, ecc., rispetto alle piante 'genitori'.
Nella storia, gli esseri umani hanno da sempre selezionato le piante, ad esempio selezionando le specie alimentari che producevano di più, che si conservavano meglio, che avevano un sapore migliore, che presentavano una migliore resistenza alle malattie, ecc.. Questa tecnica si chiama impollinazione aperta lasciando che l'ibridazione delle piante avvenga in modo casuale e naturale cioè attraverso il lavoro degli insetti e l'azione di eventi atmosferici come l'acqua e il vento. Le piante che nascono dai semi prodotti da queste piante sono sottoposti all'azione della selezione naturale secondo la quale gli esemplari che più resistenti alle condizioni climatiche del luogo o alle malattie e ai parassiti continuano a riprodursi, mentre quelle più deboli e non adatti a quel luogo si estinguono.
Anche gli agricoltori avevano imparato a sfruttare l'impollinazione aperta per selezionare i semi delle piante coltivate che erano più idonee ad essere coltivate in quel territorio e che avevano le caratteristiche migliori. In sostanza gli agricoltori isolavano progressivamente le piante salvando i semi di quelle con le caratteristiche preferite fino ad ottenere la pianta più adatta e più gradita. In questo modo si ottenevano piante stabili, dopo però molto tempo. Si è poi iniziato a sfruttare l'impollinazione a proprio vantaggio, incrociando manualmente varietà anche differenti senza ricorrere all'intervento di insetti, animali ed agenti atmosferici. Questo tipo di riproduzione, iniziata già dagli anni '20, è detta a impollinazione artificiale e i semi prodotti sono detti ibridi.
H. Splendens cv. 'Inca Rose' ottenuta dall'incrocio di Haworthia mutica ‘Silver’ con Haworthia ‘White Wolf’.
H. Splendens Inca Rose
Il seme, generalmente, è frutto di una precedente impollinazione tra piante diverse. Nella maggior parte delle piante infatti l’impollinazione avviene fra individui diversi (impollinazione incrociata) e solo in alcune piante il polline è trasferito sullo stesso fiore o su fiori della stessa pianta (autoimpollinazione). Grazie all’autoimpollinazione, le piante possono riprodursi anche in ambienti dove gli impollinatori sono assenti o molto scarsi.
Ma torniamo alla caratteristica dell'ibrido che è quella di presentare le caratteristiche genetiche di entrambi le piante 'genitori'. Affinché un ibrido possa originarsi occorre l'esistenza tra le due piante 'genitori' di una compatibilità genetica. Considerate che quanto più le piante 'genitori' sono distanti tassonomicamente tanto più è difficile, se non addirittura improbabile, che venga generato un ibrido. Se infatti è praticamente certo che un ibrido si genererà tra due 'genitori' appartenenti alla medesima specie, più incerta sarà la generazione dell'ibrido tra 'genitori' appartenenti a specie diverse all'interno dello stesso genere, mentre sarà molto più improbabile ottenerne un ibrido tra 'genitori' appartenenti a generi diverse anche se all'interno della stessa famiglia.
I fiori femminili, negli ibridi artificiali, vengono impollinati esclusivamente col polline della varietà selezionata ricorrendo ad accorgimenti che impediscono l'impollinazione da parte di altre piante (nelle specie dioiche, le specie in cui gli organi riproduttivi maschili e femminili sono portati su due piante distinte) o dalla stessa (nelle specie monoiche, le specie in cui gli organi riproduttivi maschili (stami) e femminili (pistillo) sono presenti separatamente sulla stessa pianta).
Gli ibridi possono essere:
  • Ibrido interspecifico: ibrido che si ottiene incrociando due piante dello stesso genere, ma di specie diverse.
  • Ibrido intraspecifico: ibrido che si ottiene incrociando piante dello stesso genere e specie, ma di sottospecie o varietà diverse. Sono in sostanza chiamati Ibridi F1 (prima generazione) derivanti quindi dall'incrocio tra due varietà della stessa specie mai incrociate tra di loro, portanti caratteristiche diverse. La pianta che nascerà dal seme ibrido porterà i caratteri dominanti di ciascun genitore.
  • Ibrido intergenerico: Ibridi tra 'genitori' appartenenti a diversi generi botanici. Evidenziamo ad esempio gli ibridi tra piante del genere Aloe e piante del genere Gasteria noti come xGasteraloe.
  • Ibrido interfamiliare: Ibridi tra 'genitori' appartenenti a diverse famiglie botaniche. Tipologia di ibridazione estremamente rara.
Haworthiopsis venosa x Haworthiopsis woolleyi
Haworthiopsis venosa x Haworthiopsis woolleyi
Il nome botanico che viene inizialmente assegnato all'incrocio è composto dal nome dei due genitori separati dal carattere 'X' che si pronuncia "per". Il primo nome, quello che precede la 'X', indica la pianta madre cioè la pianta il cui fiore è stato impollinato, mentre il nome che segue la 'X' indica la pianta padre, quella dalla quale è stato prelevato il polline per l'impollinazione.
Per fare un esempio, se impolliniamo un fiore di una Haworthiopsis scabra var. lateganiae con il polline prelevato dal fiore di una Haworthia floribunda otterremo in incrocio denominato Haworthiopsis scabra var. lateganiae x Haworthia floribunda.
Se invece impolliniamo un fiore di una Haworthia floribunda con il polline prelevato dal fiore di una Haworthiopsis scabra var. lateganiae otterremo in incrocio denominato Haworthia floribunda x Haworthiopsis scabra var. lateganiae.
Il risultato in ambedue i casi sarà in ogni caso lo stesso ibrido.
Haworthia mirabilis (Haw.) Haw. x Haworthia mutica Haw.
Haworthia mirabilis (Haw.) Haw. x Haworthia mutica Haw.
Ibrido F1: Si tratta del risultato dell'incrocio di due 'genitori' diversi e sono ibridi di prima generazione. Una popolazione F1 è generalmente uniforme anche se gli ibridi F1 a volte mancano di tratti osservati nei genitori. Gli ibridi F1 mostrano un maggior vigore e qualità superiori a quelle delle due linee dalle quali derivano.

Ibrido F2: Ibrido ottenuto dall'autopolinizzazione di ibridi F1 o dall'incrocio di due piante F1 dello stesso incrocio, sono ibridi di seconda generazione. Gli ibridi F2 sono altamente variabili nell'aspetto. A causa dell'assortimento indipendente dei geni (seconda legge di Mendel), i tratti dei genitori possono essere smascherati nelle popolazioni F2. Il vigore si perde negli ibridi F2 e gli ibridi F2 possono crescere più lentamente, essere di dimensioni inferiori e più sensibili alla perdita delle radici.

Backcross: incrocio di un ibrido F1 con uno dei suoi genitori. Questo può essere usato per creare ibridi con più caratteristiche da un genitore o dall'altro.
Haworthia retusa cv. 'Milki way' ex Maoxin
Haworthia retusa cv. 'Milki way' ex Maoxin
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